Plastica e microplastica, ecco quanto ne sappiamo

Gli ambientalisti in Italia lanciano l’allarme “inquinamento da plastica” dopo aver trovato un capodoglio morto sulla spiaggia di Cefalù, una popolare destinazione turistica in Sicilia. L’animale aveva diversi chilogrammi di plastica nel suo stomaco.
L’impatto dei rifiuti di plastica sulla vita marina e sugli ambienti costieri è una grande preoccupazione pubblica in Italia. Nuove cifre mostrano che i 7.600 chilometri di costa del paese sono più inquinati che mai. Legambiente rileva: “ci sono in media dieci pezzi di immondizia per metro quadrato sulle spiagge italiane”.
La loro analisi di 93 spiagge italiane ha mostrato che l’81 percento della spazzatura è composta dalla plastica.
Come salvarci dalla plastica
Uno studio dell’Università di Pisa rileva quantità preoccupanti di minuscole particelle di plastica incastonate nelle spiagge sabbiose italiane. In tutto il paese vi sono già in atto iniziative per arginare la marea dei rifiuti di plastica. Anche se alcuni attivisti sostengono che tali misure non sono sufficienti.
L’isola di Capri vieta adesso la plastica non riutilizzabile, con diverse altre autorità locali disposte a seguire l’esempio. Capri inizia ad infliggere multe fino a € 500 a chiunque utilizza piatti di plastica non riciclabili, cannucce, bicchieri, posate e sacchetti non biodegradabili. Una cosa che sfugge al divieto sono le piccole bottiglie di plastica di acqua minerale.
Seguono l’esempio di Capri, l’isola di Procida e la città di Napoli. Nelle isole Tremiti chi viola il divieto rischia una multa di € 50 ed ai trasgressori recidivi € 500.
Italia preoccupata, ma fa abbastanza per l’inquinamento da plastica?





Il Mediterraneo ha una concentrazione particolarmente elevata di microplastiche. Un’ indagine di Greenpeace ha trovato alte concentrazioni di microplastiche nelle acque intorno alle isole Tremiti, nonostante il loro status protetto. I ricercatori hanno trovato 2,2 pezzi di plastica per metro cubo di acqua, la maggior parte in polietilene: la plastica comune utilizzata per fare borse, bottiglie e altri imballaggi.
Legambiente ha organizzato un progetto che prende il nome di Spiagge e Fondali Puliti. Il gruppo formato da migliaia di volontari hanno gia raccolto rifiuti da 250 spiagge e località costiere in Italia.
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I gruppi ambientalisti e i governi regionali stanno affrontando il compito di ridurre i rifiuti di plastica. A livello di governo nazionale, invece c’è una notevole mancanza di attenzione riguardo alla questione.
Quanto reale interesse c’è per l’ambiente ?
Il Movimento Cinque Stelle ha reso l’ambiente uno dei principali temi nelle sue campagne elettorali. I sostenitori della campagna ambientalista, però, affermano che il partito non ha adempiuto a nessuna delle sue promesse. Finora il governo deve ancora attuare politiche volte a migliorare l’ambiente o combattere l’inquinamento da plastica.
La mancanza di interesse per l’ambiente da parte del governo purtroppo non è una novità in Italia. Secondo un rapporto del WWF, negli ultimi dieci anni, le risorse per il ministero dell’ambiente sono dimezzate in Italia. Passando da 1,65 miliardi di euro nel 2008 a 880 milioni di euro nel 2018.
Legambiente ha esortato il parlamento italiano ad accelerare l’approvazione del disegno di legge “Salvamare”, volto a consentire ai pescherecci di rimuovere l’immondizia dalle acque italiane. Fortunamanete nell’ottobre del 2019 questa legge viene approvata.
Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, invita il governo a promuovere l’innovazione e la ricerca nell’economia circolare, a stimolare l’industria e le aziende ad affrontare questa emergenza, ad aumentare la qualità del riciclaggio e a guidare i cittadini a prevenire gli sprechi. Inoltre ci spiega Stefano Cianfani che “I governi nazionali e locali, l’industria e i consumatori devono lavorare insieme per affrontare la sfida che ci attende. Ridurre l’enorme pressione che l’umanità esercita sugli oceani e sui loro abitanti”
Concludo con una citazione a me cara del famoso scrittore italiano Francesco Burdin ” L’uomo ha conosciuto per cinquecentomila anni la fame, il freddo, la violenza. Questa è la prima generazione umana che non conosce alimenti genuini e il mare pulito”.